CLEMATIS ARMANDII pianta perenne rampicante

Nel gruppo delle Clematis, quello della Clematis Armandii è sicuramente un posto di primo piano. Le caratteristiche che la contraddistinguono e la fanno spiccare tra queste rampicanti generose e appariscenti, sono molteplici. La Clematis Armandii è innanzitutto sempreverde: rispetto alle altre clematis non perde il fogliame in inverno. E’ inoltre profumata: un dolce sentore di mandorla impreziosisce il suo profumo, per il resto simile a quello del gelsomino e della gardenia. Presenta foglie grandi, allungate e verose, di un florido verde, che dona a ogni giardino e terrazzo eleganza e floridità. E’ divenuta comune in Italia poco più di mezzo secolo fa: al tempo spiccava solo nei giardini storici delle Isole borromee o Villa Taranto: Perché non portare questa regina nel tuo terrazzo o giardino? Le origini delle clematis armandii sono da ricercarsi in Cina, da dove fu poi importata in Inghilterra (agli inizi del XX secolo, per opera dell’appassionato collezionista Ernest Wilson).

Pianta “invadente” e di poche esigenze, dotata di una unica e precoce fioritura primaverile, la Clematis armandii annuncia l’arrivo della bella stagione con la sua profumata ricchezza. La Clematis armandii è una pianta rampicante piuttosto rustica, adatta a tutti i tipi di clima del nostro paese.

Sempreverde, fiorisce da marzo ad aprile, producendo numerosi fiori profumati, composti da quattro a cinque petali di colore bianco o rosa chiaro.

Ospitare una clematide nel proprio giardino (o terrazzo) permette di avere quel tocco di leggerezza e personalità che i colori vivaci e il portamento delle clematis donano a ogni spazio verde.

Nella coltivazione ci sono poche ma importanti regole da seguire.
La prima è assicurare alla nostra clematis che il suo colletto (il punto dove i rami si “congiungono” alle radici) sia sempre fresco. Per questo motivo, al momento della piantumazione, conviene interrare il colletto di qualche centimetro sotto il livello del suolo. Inoltre, conviene pacciamare il piede della nostra clematide, ovvero coprirlo con della corteccia o altri materiali che lo mantengano fresco. Anche piantare qualche perenne non troppo invadente che ombreggi il colletto della Clematis, è una buona pratica. L’esposizione elettiva delle clematiti è di norma luminosa o soleggiata, ma anche parzialmente all’ombra le piante fioriscono bene e talvolta i colori restano più intensi rispetto a posizioni molto assolate. Il substrato di coltivazione delle Clematis dovrebbe essere fresco, drenante e sufficientemente ricco di materia organica. Del buon terriccio, che contenga un inerte drenante, aggiunto di qualche palata di terra di campo e ricco di ammendanti organici (cornunghia, stallatico e cuoio pellettato), garantiranno alle clematis quanto necessario a prosperare. La potatura delle clematidi varia a seconda del tipo di pianta. Le clematis a fioritura unica (clematis armandii, clematis montana, clematis cirrosa, clematis alpina e clematis macropetala) non avrebbero bisogno di grandi potature. Serve una pulizia leggera dopo la fioritura, o laddove la pianta si è accresciuta troppo in posizioni non desiderate. Le clematidi a grandi fiori, che fioriscono da aprile in poi, vanno potate accorciando di circa la metà i vecchi fusti. Infine, le clematis che invece fioriscono in estate (clematiti Viticella, gli ibridi di clematis Jackmanii, la clematide Texensis e Clematite Tangutica, oltre tutte le clematis erbacee) sul legno nuovo, prodotto nell’anno, vanno potate severamente a febbraio a una trentina di centimetri dalla base. in uscita dall’inverno queste piante presenteranno la parte aerea completamente disseccata. Oltre a mantenere il colletto della pianta fresco, nella coltivazione delle clematis bisogna prestare attenzione al Wilt della clematide, un fungo che ne dissecca velocemente i fusti. Spesso la pianta rigetta alla base. Anche la rottura dei fusti della pianta, a seguito di forti venti, o più semplicemente a causa di eventi accidentali, causa l’apparente morte della pianta. Ma spessissimo le clematis, anche quando calpestate o malridotte, ripartono con nuovi getti. Attenzione quindi a ritenere morte piante che possono velocemente accrescersi di nuovo e regalarci tante nuove fioriture.

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Nel gruppo delle Clematis, quello della Clematis Armandii è sicuramente un posto di primo piano. Le caratteristiche che la contraddistinguono e la fanno spiccare tra queste rampicanti generose e appariscenti, sono molteplici. La Clematis Armandii è innanzitutto sempreverde: rispetto alle altre clematis non perde il fogliame in inverno. E’ inoltre profumata: un dolce sentore di mandorla impreziosisce il suo profumo, per il resto simile a quello del gelsomino e della gardenia. Presenta foglie grandi, allungate e verose, di un florido verde, che dona a ogni giardino e terrazzo eleganza e floridità. E’ divenuta comune in Italia poco più di mezzo secolo fa: al tempo spiccava solo nei giardini storici delle Isole borromee o Villa Taranto: Perché non portare questa regina nel tuo terrazzo o giardino? Le origini delle clematis armandii sono da ricercarsi in Cina, da dove fu poi importata in Inghilterra (agli inizi del XX secolo, per opera dell’appassionato collezionista Ernest Wilson).

Pianta “invadente” e di poche esigenze, dotata di una unica e precoce fioritura primaverile, la Clematis armandii annuncia l’arrivo della bella stagione con la sua profumata ricchezza. La Clematis armandii è una pianta rampicante piuttosto rustica, adatta a tutti i tipi di clima del nostro paese.

Sempreverde, fiorisce da marzo ad aprile, producendo numerosi fiori profumati, composti da quattro a cinque petali di colore bianco o rosa chiaro.

Ospitare una clematide nel proprio giardino (o terrazzo) permette di avere quel tocco di leggerezza e personalità che i colori vivaci e il portamento delle clematis donano a ogni spazio verde.

Nella coltivazione ci sono poche ma importanti regole da seguire.
La prima è assicurare alla nostra clematis che il suo colletto (il punto dove i rami si “congiungono” alle radici) sia sempre fresco. Per questo motivo, al momento della piantumazione, conviene interrare il colletto di qualche centimetro sotto il livello del suolo. Inoltre, conviene pacciamare il piede della nostra clematide, ovvero coprirlo con della corteccia o altri materiali che lo mantengano fresco. Anche piantare qualche perenne non troppo invadente che ombreggi il colletto della Clematis, è una buona pratica. L’esposizione elettiva delle clematiti è di norma luminosa o soleggiata, ma anche parzialmente all’ombra le piante fioriscono bene e talvolta i colori restano più intensi rispetto a posizioni molto assolate. Il substrato di coltivazione delle Clematis dovrebbe essere fresco, drenante e sufficientemente ricco di materia organica. Del buon terriccio, che contenga un inerte drenante, aggiunto di qualche palata di terra di campo e ricco di ammendanti organici (cornunghia, stallatico e cuoio pellettato), garantiranno alle clematis quanto necessario a prosperare. La potatura delle clematidi varia a seconda del tipo di pianta. Le clematis a fioritura unica (clematis armandii, clematis montana, clematis cirrosa, clematis alpina e clematis macropetala) non avrebbero bisogno di grandi potature. Serve una pulizia leggera dopo la fioritura, o laddove la pianta si è accresciuta troppo in posizioni non desiderate. Le clematidi a grandi fiori, che fioriscono da aprile in poi, vanno potate accorciando di circa la metà i vecchi fusti. Infine, le clematis che invece fioriscono in estate (clematiti Viticella, gli ibridi di clematis Jackmanii, la clematide Texensis e Clematite Tangutica, oltre tutte le clematis erbacee) sul legno nuovo, prodotto nell’anno, vanno potate severamente a febbraio a una trentina di centimetri dalla base. in uscita dall’inverno queste piante presenteranno la parte aerea completamente disseccata. Oltre a mantenere il colletto della pianta fresco, nella coltivazione delle clematis bisogna prestare attenzione al Wilt della clematide, un fungo che ne dissecca velocemente i fusti. Spesso la pianta rigetta alla base. Anche la rottura dei fusti della pianta, a seguito di forti venti, o più semplicemente a causa di eventi accidentali, causa l’apparente morte della pianta. Ma spessissimo le clematis, anche quando calpestate o malridotte, ripartono con nuovi getti. Attenzione quindi a ritenere morte piante che possono velocemente accrescersi di nuovo e regalarci tante nuove fioriture.

Altezza in cm

500 e oltre

Larghezza in cm

Colore

Esposizione

,

Famiglia

Fogliame

sempreverde

Portamento

Rampicanti medi (H. 2/5 m.)

Profumo

Tipo di fiore

Disponibilità

,